Molti pazienti adulti nutrono riserve quando si prospetta loro un trattamento ortodontico. Invece l’ORTODONZIA in età adulta è un’arma formidabile sia per mantenere i propri denti in salute sia per ottimizzare i risultati di una terapia protesica volta a rimpiazzare denti persi in precedenza. E naturalmente per avere un bel sorriso!
Nei soggetti a partire mediamente dai 35 anni si verificano gli esordi della PARODONTITE CRONICA DELL’ADULTO con la comparsa di problematiche gengivali e parodontali che, se lasciate a se stesse, risultano progressivamente ingravescenti. La PARODONTITE ha una patogenesi multifattoriale su base batterica. Denti sovrapposti renderanno difficoltoso al paziente come anche al clinico il mantenimento di una corretta igiene dentale favorendo l’accumulo di placca e conseguentemente il precoce aggravamento della malattia.
“RADDRIZZARE I DENTI” significa predisporli nella posizione migliore per poterli mantenere correttamente puliti e ciò ha grande valore nell’ambito di un programma di prevenzione e intercettamento dei sintomi della malattia parodontale.
Si parla poi di ORTODONZIA PRE-PROTESICA nei casi in cui si vuol risolvere una EDENTULIA SINGOLA o MULTIPLA ottimizzando la posizione dei denti residui prima di effettuare una riabilitazione fissa.
Difatti quando uno o più denti sono stati rimossi da tempo, si assiste sovente ad uno spostamento degli elementi residui i quali, nella ricerca di un nuovo equilibrio, e sotto le forze della masticazione, tendono ad occupare lo spazio venutosi a creare allargandosi, inclinandosi od “uscendo fuori” dall’osso. Situazioni, queste, che complicano la possibilità di realizzare protesi corrette in modo tanto maggiore quanto più lungo è il tempo passato dalle estrazioni. In tali casi se gli elementi non vengono prima riposizionati correttamente, i manufatti che verranno realizzati per rimpiazzare i denti persi dovranno accettare una serie di compromessi sia estetici che funzionali. E talora questi compromessi sono preludio al fallimento della riabilitazione effettuata.
Qui presento il caso di una paziente che, dopo alterne vicende odontoiatriche, aveva perso da tempo quasi tutti i denti superiori: dei pochi denti restanti, i canini si erano spostati e, ciò nonostante, le era stata confezionata una protesi rimovibile senza alcun rispetto di estetica e funzione. In particolare il canino di sinistra aveva occupato lo spazio dell’incisivo laterale ed era stato lasciato lì.
All’arcata inferiore un affollamento del gruppo anteriore complicava ulteriormente la situazione ostacolando la corretta riconformazione dell’arcata dentale antagonista: in particolare l’incisivo laterale sinistro avrebbe finito coll’impattare contro il superiore allorquando questo sarebbe stato ripristinato in arcata.
Il piano di trattamento è consistito dapprima in una simulazione della ideale riabilitazione protesica da performare all’arcata superiore attraverso una CERATURA DIAGNOSTICA.
Successivamente sulla base di questa sono stati inseriti gli impianti nella posizione ideale per sostituire i denti mancanti secondo un protocollo definito “IMPLANTOLOGIA PROTESICAMENTE GUIDATA”.
Gli impianti sono stati protesizzati in maniera provvisoria e sfruttati come leva su cui attuare il TRATTAMENTO ORTODONTICO per il riposizionamento dei denti superiori frontali nel frattempo già preparati protesicamente e rivestiti con dei provvisori.
Contemporaneamente venivano riposizionati i denti malposti anche all’arcata inferiore.
Risolte le malposizioni dei denti, sono state infine realizzate protesi fisse alle due arcate e la paziente non solo è finalmente ritornata a masticare su denti fissi, ma, ciò che più conta, è ritornata a sorridere!